mercoledì 1 febbraio 2012

Lesson #2 : Learn to say Thank you.

Una parola che mi capita di sentire molto spesso qui, oltreoceano è "Thank you"; ora, con questo non voglio dire che gli Americani siano più riconoscenti di altri popoli o siano speciali o meglio educati rispetto al resto del mondo, ma semplicemente hanno nel loro modo di fare una specie di automatismo che li porta a dirlo parecchie volte e in diverse situazioni.
Mi piace sentirlo dire, e mi piace ancora di più dirlo, vedendo il sorriso che nasce nel viso della persona che ho davanti. Sembra quasi che chi è riconoscente acquisti un valore speciale e personalmente, in quest'anno, mi sento di dire grazie ad un numero infinito di persone:
a chi è rimasto con me nonostante i chilometri di distanza, a chi mi pensa e mi fa sentire che c'è;
a chi mi ha permesso di realizzare il più grande dei miei sogni, ma anche a chi non ha mai creduto nelle mie idee e mi ha dato a sua insaputa lo stimolo per fare di meglio e lottare di più;
a chi mi ha mi sta aiutando a trovare l'equilibrio tra ciò che ero e ciò che sto diventando, tra la mie paure e le mia ambizioni, tra ciò che desideravo e ciò che realmente vorrei.
Ma Grazie lo vorrei dire anche alle nuove persone che stanno occupando meravigliosamente un grande immenso spazio nel mio cuore, persone che in realtà non sono obbligate ad abbracciarmi, a correggere i miei errori e a consigliarmi, a rendere speciale ciò che per loro è normale.

People who make us happy are never the people who you expect. 

Non so, magari tutto ciò è frutto di una conquista, ma dire Grazie non costa mai niente, dovremmo tutti imparare a essere grati per ciò che abbiamo, più riconoscenti e meno, molto meno pretenziosi.

Così oggi, mentre facevo la doccia negli spogliatoi della piscina riflettevo: quanto, forse talvolta inconsapevolmente, mi stanno dando queste persone ogni giorno, ogni singolo istante? E io? Qual è la mia parte in tutto ciò?

Sometimes the smallest thing takes up the most room in the heart.

Ancora fradicia ho esordito, così dal niente: " Grazie, davvero!"
"Per cosa? Gli occhialiani?"
"Ma no! Grazie per aver reso questi mesi i migliori della mia vita".

Momento di pausa. 
Tutte sopra di me che mi abbracciavano e a momenti piangevano, facendomi sorridere felice.

Voglio dire, se la pura gratitudine costa così poco e fa sentire così bene, perchè non farla diventare qualcosa di più abituale?



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