martedì 29 maggio 2012

Cose senza senso (Parte I)

Non scrivo da un sacco di tempo e non perché non abbia niente da dire, anzi.
Ho milioni di cose che vorrei raccontare ma sfortunatamente la mia pigrizia nel riordinare le idee questi ultimi mesi è stata controproducente. Così ora mi ritrovo a dover fare i conti con un calendario, un cuore pronto a dividersi, una valigia da preparare,e tante, tante lacrime da versare.

Manca poco al ritorno ma, sembrerà stupido, non so con esattezza quanti giorni.
Non sto facendo il countdown nonostante abbia il biglietto con la data e l'orario del mio aereo, ho giusto la vaga idea che si tratti di una quarantina di giorni, e sarò pure un tantino infantile ma mi sembra in un certo senso di ingannare il mio cervello.
Ho adottato questa tattica non tanto per il fatto che il ritorno sarà difficile, ma perché il conto alla rovescia normalmente distrae le persone: si sprecano attimi preziosi preoccupandosi di quanti giorni, ore, minuti mancano e si perdono le occasioni.
Non ci si gode ciò che resta.

Non mi metto a fare la lista delle cose che mi mancheranno, delle persone che penserò e dei momenti che mi faranno sentire una nostalgia forse più forte di quella sentita ad Agosto lasciando l'Italia perché sarebbe davvero lunga. E non voglio fare nemmeno paragoni tra l'Italia e gli States; sono due luoghi completamente differenti.
In generale però posso dire che metà del mio cuore rimarrà sempre qui.

La mia "paura" nel ritornare (lecita ma attenuata dalla voglia di riabbracciare alcune persone) sarà presto spazzata via (spero): il segreto sta nell'avere la pazienza di ricomporre tutti i pezzetti del puzzle che ho costruito durante quest'anno e pensare che comunque piangerci in eterno non servirebbe a nulla! Ahaha! :')
Tra le varie, innumerevoli cose che ho imparato quest'anno ce n'è una che probabilmente mi tornerà utile molto spesso: l'abilità di coltivare i propri sogni. Quindi perché non sognare di tornare qui, un giorno...



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